La solita politica delle chiacchiere. Ed è un vero peccato

Ludovica Sofia Altieri
Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. E anche di più. E ci scuseranno i lettori per aver preso in prestito questo detto noioso e vecchio come il mondo, ma certe volte ci sta come il cacio sui maccheroni. E questa è una di quelle. Dunque. La settimana che volge al termine è stata talmente piena di notizie (l’ospizio degli orrori, il giovane scomparso, la protesta degli studenti, per citare le più eclatanti) che, è possibile, una sia sfuggita. E, siccome è un peccato, ve la raccontiamo. Succede che lunedì scorso, dieci sindaci viterbesi si siano recati al ministero della Cultura per un incontro con il titolare, Alessandro Giuli, durante il quale hanno sottoposto alla sua attenzione le istanze dei rispettivi comuni. Ma, prima, un passo indietro: i sindaci in questione si erano precedentemente confrontati con il deputato Mauro Rotelli, che presiede la Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera; e con i consiglieri regionali Daniele Sabatini e Giulio Zelli. Il che significa, per farla semplice e breve dato che non stiamo rivelando l’ultimo mistero di Fatima, che Mauro Rotelli, Daniele Sabatini e Giulio Zelli sono i referenti istituzionali sul nostro territorio. Basta poco per intuire che, oggi, Rotelli, Sabatini e Zelli rappresentino una grande opportunità per la Tuscia, giusto?. No, risposta sbagliata. Almeno per i sindaci del Partito democratico, che si sono sentiti offesi (oibò!) perché “esclusi” dall’incontro appena menzionato, sebbene siano stati proprio loro a formulare zero richieste per i territori che amministrano. La verità, purtroppo, è che il Partito democratico non aspetta altro che un fallo per attaccare i rappresentanti viterbesi di Fratelli d’Italia. Ma gli va male, perché quello che loro hanno maldestramente tentato di far passare come tale, è in realtà la prova provata che dalle parti del Pd di contenuti, temi e argomenti ne abbiano pochi o niente. E questo è un vero peccato, perché mai come adesso la Tuscia – con il deputato Rotelli, l’europarlamentare Antonella Sberna e i due consiglieri regionali Sabatini e Zelli – ha finalmente un peso nel panorama politico nazionale ed europeo, ergo sui tavoli che contano e un buon amministratore, al di là del colore politico e con a cuore l’esclusivo interesse del territorio, dovrebbe sfruttare questo momento e cavalcarlo fortissimo, lasciando da parte le chiacchiere a favore dei risultati. Ma tant’è.