Sberna: “Il mio impegno per la Tuscia in Europa”

VITERBO – In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, abbiamo intervistato la vice presidente del Parlamento europeo, Antonella Sberna. Un incontro che ha offerto spunti estremamente significativi sulle sfide che le donne devono affrontare quotidianamente, sul ruolo delle istituzioni e sulle politiche europee messe in atto per contrastare la violenza di genere. Ma anche una chiacchierata sul suo grande impegno nei confronti della sua terra di origine: la Tuscia.
Un inizio di legislatura all’insegna del territorio e delle grandi sfide europee: onorevole Sberna, ci racconti questi primi otto mesi da vicepresidente del Parlamento europeo.
Sono stati intensi, carichi di impegno e di responsabilità, ma anche di grandi opportunità. La vicepresidenza del Parlamento europeo è stato un obiettivo raggiunto innanzitutto per Fratelli d’Italia e per la rappresentanza della Tuscia nelle istituzioni. Inoltre, in qualità di eurodeputata, sono componente della Commissione per lo Sviluppo regionale (Regi) e della Commissione speciale sulla Crisi degli alloggi nell’Unione europea (Hous). Ciò mi consente di dedicarmi attivamente al mio territorio di appartenenza anche da Bruxelles.
Visto che oggi è l’8 marzo, ci tengo a sottolineare che, come vicepresidente del Parlamento europeo e membro dell’High Level Group sull’uguaglianza di genere e la diversità, sento ogni giorno la responsabilità di portare avanti battaglie fondamentali l’Europa. Uno dei miei obiettivi principali è rafforzare le politiche per la parità di genere, perché credo fermamente che sia leva strategica per la crescita e lo sviluppo. Lavoro per promuovere misure concrete a sostegno dell’imprenditoria femminile, dell’occupazione e della conciliazione tra vita privata e lavorativa. Il mio impegno nella Gender Equality Week, che si tiene a dicembre e di cui sono responsabile, è parte di questo percorso: voglio che la parità sia una realtà vissuta da tutti. Tutto ciò anche con eventi e dibattiti con la comunità locale.
Con la Tuscia sempre nel cuore, dunque.
E’ proprio così: le politiche europee devono essere ancorate alla vita reale. È nei territori, nelle città e nei piccoli centri, che si costruisce il cambiamento. Per questo, ho scelto di incontrare imprenditori, professionisti e amministratori locali, di ascoltare le loro esperienze e di portare la loro voce nelle istituzioni. Le migliori soluzioni nascono dal confronto diretto e il mio impegno sarà sempre quello di avvicinare l’Europa ai cittadini.
Un esempio concreto?
Tra le eccellenze del nostro territorio c’è la ceramica, un settore che rappresenta storia, arte e tradizione, ma che deve essere sempre più valorizzato e sostenuto. Questa antica lavorazione è più di un simbolo culturale: un motore economico che merita attenzione e investimenti. L’Europa deve fare di più per tutelare l’artigianato, cambiare le politiche che hanno penalizzato il settore senza motivo, promuovere le esportazioni e favorire la formazione di nuove generazioni di artigiani, affinché questo patrimonio venga preservato e continui a crescere. In questo contesto, è stato importante l’incontro con gli imprenditori e le principali organizzazioni che rappresentano la ceramica.
Un’altra emergenza su cui mi sto battendo è quella della crisi abitativa, come dicevo all’inizio, che riguarda ormai moltissime famiglie in tutta Europa. L’aumento del costo delle case e degli affitti sta mettendo a rischio il diritto a restare, soprattutto per i giovani e per chi vive nelle grandi città. Dobbiamo trovare soluzioni concrete per incentivare politiche abitative accessibili e sostenibili, garantendo che nessuno venga escluso da un bene essenziale come la casa.
Infine, la questione demografica rappresenta una delle sfide più urgenti per il futuro dell’Europa. Il calo delle nascite e l’invecchiamento della popolazione richiedono una risposta forte e condivisa a livello comunitario.
E’ necessario un ‘Family Deal’, ovvero investire in politiche di sostegno alle famiglie, nell’accesso ai servizi per l’infanzia e nella costruzione di un sistema economico che dia stabilità e prospettive per le nuove generazioni.
Onorevole Sberna, quali sono i prossimi progetti?
Sono convinta che insieme si possa fare la differenza. Continuerò a lavorare con passione e determinazione affinché le sfide di oggi trovino risposte concrete nelle politiche europee, costruendo un futuro in cui nessuno sia lasciato indietro.